Il prolasso genitale nella donna quello vaginale, è una patologia di estrema attualità, in quanto, essendosi allungata la vita media della donna, un numero sempre crescente di donne si confronta con questa patologia ginecologica.
Il cedimento delle strutture di supporto dell’apparato genitale femminile comporta una serie di problemi, che inficiano la qualità di vita della donna. Infatti il prolasso genitale (vaginale) causa disagio quando la donna cammina, si siede o durante i rapporti sessuali; inoltre il prolasso interferisce con la funzione della vescica e del retto, comportando nel primo caso incontinenza urinaria, difficoltà alla minzione ed infezioni urinarie ricorrenti, e nel secondo caso alterazione dell’alvo, come stipsi cronica.
Per questo motivo è necessaria una nuova presa di coscienza del problema da parte della donna e un nuovo approccio da parte del ginecologo nella valutazione delle caratteristiche della donna al fine di individuare il trattamento terapeutico più adeguato, che può essere farmacologico, riabilitativo e chirurgico.
Il programma terapeutico del prolasso genitalenon può, però, essere stereotipato, ma deve essere personalizzato, quantificando l’entità oggettiva del prolasso e valutando soprattutto l’importanza soggettiva dei disturbi.
E’ chiaro che il lieve prolasso asintomatico non deve essere trattato chirurgicamente in quanto l’intervento potrebbe portare ad un peggioramento della patologia ginecologica, causando sintomi inizialmente inesistenti.
Si interverrà quindi con farmaci idonei oppure con esercizi atti a ristabilire la funzionalità muscolare delle strutture di sostegno dei visceri pelvici.
Non esiste oggi un limite d’età all’operatività: grazie ai progressi delle procedure perioperatorie e delle tecniche anestesiologiche vengono poi sottoposte ad intervento chirurgico anche donne anziane, spesso ottantenni, quando invalidate dal prolasso.
Non va sottovalutato l’aspetto personale, familiare e sociale di queste pazienti, che dopo l’intervento chirurgico ritornano ad una vita qualitativamente accettabile, non più umiliante.