Vescica Iperattiva
Si definisce vescica iperattiva (OAB) quella sindrome caratterizzata da:
- Urgenza (desiderio improvviso, impellente ed improrogabile di urinare);
- Con o senza incontinenza da urgenza (perdita involontaria di urina che si verifica contestualmente al sintomo urgenza);
- Aumentata frequenza minzionale (10 volte al dì);
- Nicturia (necessità di urinare durante il riposo notturno);
- In assenza di infezioni od altre patologie potenzialmente responsabili.
Epidemiologia
Si tratta di una patologia cronica nella maggior parte dei casi sotto-diagnosticata e sotto-trattata, che aumenta con l’avanzare dell’età anche come severità dei sintomi.
La sua prevalenza varia nei diversi studi effettuati a seconda della fascia di età presa in considerazione, del genere femminile o maschile, nonché degli Stati di provenienza dei soggetti analizzati. In Italia, attualmente 3 milioni di individui soffrono di OAB.
Si stima che la prevalenza dell’OAB sia del 12-13% per la popolazione femminile europea e del 10-11% per quella maschile. La prevalenza mondiale dell’OAB è destinata a salire dal 10,7% nel 2008 al 10,9% nel 2018; più da vicino, in Europa, si assisterà, nell’arco di 10 anni, dal 2008 al 2018, ad un incremento del numero di individui affetti del 4,4%, come dimostrato da Irwin et al.
Dai dati presenti in letteratura si sa, inoltre, che ¾ delle donne con sintomi da OAB soffre di vescica iperattiva bagnata cioè ha anche incontinenza da urgenza; eppure, nonostante ciò, solo il 23% delle donne con OAB si rivolge ad un medico per risolvere il problema. L’OAB influisce in maniera significativa ed in modo nettamente negativo su tutti gli aspetti della qualità di vita (QoL) : fisici, sociali, occupazionali, domestici, psicologici e sessuali.
Le uscite sono limitate a luoghi in cui sia possibile accedere velocemente al bagno, si riduce la produttività sul lavoro, si prendono in atto misure precauzionali per quanto concerne biancheria ed abbigliamento, cala il desiderio e l’attività sessuale, cala l’autostima, possono comparire sintomi depressivi legati al pensiero di non riuscire a trattenere l’urina e/o all’imbarazzo per l’odore dell’urina etc.
L’OAB ha un impatto negativo sulla QoL superiore rispetto anche al Diabete, ancor di più se si tratta di una vescica iperattiva bagnata (ossia con associata incontinenza da urgenza), e la QoL si deteriora ulteriormente man mano che la patologia progredisce, anche in relazione all’eventuale presenza di comorbilità come:
- Infezioni del tratto urinario e cutaneo
- Rischio di fratture e cadute nella corsa verso il bagno, specialmente nelle persone più anziane.
Esiste sicuramente una reticenza per la paziente a chiedere l’aiuto del medico, eppure, la semplice
diagnosi migliora la conoscenza della patologia, la comunicazione con il partner e con il medico
nonché il management e quindi la stessa QoL.
Fattori di rischio per vescica iperattiva
1. Età (rischio aumentato all’aumentare dell’età)
2. Genere (rischio aumentato se genere femminile)
3. Stile di vita (rischio aumentato in caso di uso/abuso di alcool, caffè, thè, fumo, etc)
4. Razza e stato socioeconomico
5. Fattori riproduttivi e chirurgia pelvica (rischio aumentato nelle donne pluripare, nei casi di parto vaginale operativo, in post-menopausa, nella chirurgia per prolasso o incontinenza da sforzo
6. Condizioni specifiche (iperplasia prostatica benigna, prolasso degli organi pelvici, malattie
psichiatriche o neurologiche).
Eziopatogenesi
Alla base dei sintomi da OAB c’è un aumento dei segnali afferenti al cervello provenienti dall’uretra e dall’urotelio con associata ridotta capacità di gestire tali segnali a livello cerebrale, il che si traduce, sul piano pratico, nella comparsa di improvvise contrazioni, instabili e non controllate, del muscolo detrusore vescicale. Due possibili teorie possono, contribuendo in proporzione variabile, sottintendere i complessi meccanismi coinvolti nella genesi dell’iperattività detrusoriale e dei sintomi da riempimento presenti nell’OAB.
- La teoria a partenza dall’urotelio: cambiamenti nella funzione dei recettori e dei
neurotrasmettitori uroteliali, nonché nella sensibilità della rete cellulare interstiziale
suburoteliale giustificano la comparsa delle contrazioni involontarie. - La teoria miogenica: modifiche nella eccitabilità delle cellule muscolari lisce vescicali e nella comunicazione con altri miociti o cellule interstiziali portano alla generazione di contrazioni disinibite.
- Altri fattori contribuenti: ischemia e flogosi localizzate possono innescare la catena di eventi che porta alla comparsa di contrazioni involontarie.
Diagnosi
la diagnosi di OAB è clinica e si basa su:
- Anamnesi + diario minzionale + urinocoltura
- Compilazione di questionari validati per la vescica iperattiva
- Ecografia vescicale per la valutazione dello spessore di parete
- Esame urodinamico, quando bisogna escludere la copresenza di altre condizioni.
Trattamento
Il trattamento delle pazienti affette da OAB si basa sulle seguenti diverse opzioni.
- Modificazioni dello stile di vita: perdita di peso, riduzione fumo, caffè, thè, cioccolato, bibite gassate e alimenti piccanti.
- Corretta gestione di eventuali patologie croniche associate: vedi il diabete.
- Idroterapia e ginnastica vescicale: regolarizzare e cadenzare in modo opportuno l’introito e l’uscita dei liquidi corporei.
- Esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico.
- Farmacoterapia: si tratta, essenzialmente, di farmaci antimuscarinici o beta3adrenergici alla dose minima efficace in modo da ridurre o evitare la comparsa di eventuali effetti collaterali.
- Tossina botulinica A: nei casi refrattari alla farmacoterapia, è possibile ricorrere ad iniezioni di piccole dosi di tossina botulinica direttamente nella parete della vescica, in modo da bloccare le contrazioni involontarie.
- Neuromodulazione sacrale: si impianta a livello vescicale una sorta di pacemaker vescicale, che regolando gli impulsi elettrici, fornisce sollievo dai sintomi di OAB.
- Neovescica: in condizioni estreme si può ricorrere a interventi di ampliamento della capacità vescicale attraverso l’utilizzo generalmente di anse intestinali.
- Cistectomia parziale o totale: come ultima spiaggia la vescica viene asportata e si pratica una ureterocutaneostomia con fissaggio di un dispositivo di raccolta esterno dell’urina.
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